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mercoledì 26 gennaio 2011

Dipendenza da Facebook












Questi sono i numeri di Facebook , impressionanti, ormai tutti hanno un account su FB . Queste persone, soprattutto gli adolescenti ,stanno solo sul social network blu condividendo link futili e chattando, non sfruttando nessun altra parte del web se non i giochi, certi pure per ore e ore. La gente che dice che internet crea dipendenza, dovrebbero fare attenzione, solo una parte crea questo effetto. Prendiamo per esempio i giochini tipo FarmVille o CityVille e altri, bisogna andare in modo regolare ed assiduo, se no si perde tutto allora ci si inizia a stare pochi minuti al giorno poi per ingrandirsi o salire di livello bisogna spendere delle ore e magari mettere qualche soldino, si continua così finche poi non si perde la ragione,( se mi seguite da un po') vi ricorderete che
vi ho parlato della mamma che ha ucciso suo figlio perché la disturbava mentre giocava a FarmVille.L' importante e' non arrivare a questi punti, si possono anche fare cose interessanti e che non creino dipendenza in internet , perché internet non e' solo Facebook .



2 commenti:

  1. Se non riuscite a leggere i numeri di FB scaricate l' immagine, i numeri saranno più chiari. Mi scuso per il disguido.

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  2. Ciao Gulli, innanzitutto complimenti x il blog, continua così ;) Volevo spezzare una lancia a favore di facebook e dell'impatto che ha avuto sugli utenti di fascia adolescenziale. Io nel tempo libero faccio l'educatore in parrocchia di ragazzi di un paio d'anni più grandi di te che, chi più chi meno, passano del loro tempo sul social network. Da un paio d'anni mi sono accorto che oltre l'incontro settimanale che faccio con i miei ragazzi, riesco a incontrarli soprattutto su facebook con i messaggi o la chat e mi rendo conto che in questo modo paradossalmente loro si aprono di più e sono più disponibili a farsi seguire. È difficile portare avanti questa idea di "catechesi" soprattutto nell'ambito della Chiesa dove internet in generale è spesso etichettata come qualcosa di brutto da evitare, ma penso sia la strada giusta per non rischiare di perdere quei pochi giovani che frequentano gli ambienti ecclesiali.

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