... ...

giovedì 19 novembre 2015

Panathinaikos-Olympiacos: il derby dei nemici eterni

Sabato 18.15 ci sarà il Clàsico: Real-Barça, sicuramente la partita più guardata e chiacchierata in assoluto. Un altra partita degna di nota sarà giocata però solo 15 minuti dopo, lontano dai teleschermi delle tv europee, dal' attenzione dello spettatore medio:complice il basso tasso tecnico delle due squadre. Dopo la partita forse uscirà qualche trafiletto qua e là ,se ci saranno disordini rilevanti, e poco altro. 
Ciò non significa che il derby Atene non abbia fascino,sia ricco di storia e significato anzi probabilmente ne ha di più del confronto Catalunya-Stato spagnolo.        




 I problemi economici hanno attanagliato la Grecia e dunque il suo calcio che però ha una storia tutt'altro che irrilevante ed il significato di questa partita ,di certo non dipendente dalla bravura dei 22 in campo, non ha risentito del tracrollo economico.  Per capire bene i motivi di questa rivalità quindi bisogna ripercorrere la sua storia.


L'Olympiacos è della città di Pireo, ovvero il porto di Atene. È importante dire che le due città erano separate. Nonostante abbia avuto un ruolo strategico e da protagonista nella storia (dalle Polis, ai romani, per non parlare di Alessandro Magno ecc), negli ultimi anni dell'800 ed i primi del '900 il Pireo era un posto in difficoltà: povertà e disoccupazione imperavano; chi lavorava lo faceva nelle fabbriche. Situazione diversa ad Atene, in particolare, la condizione dei fondatori e tifosi del Pana era medio-buona. La società fu fondata ufficialmente Giorgos Kalafatis, un marinaio che insieme ad altri 40 atleti erano usciti da un'altra società che chiudeva la sua sezione calcistica. Il significato del nome in greco vuol dire "squadra di tutti gli ateniesi". I colori erano inizialmente il rosso ed il bianco ed il simbolo un pallone da calcio dell'epoca. Nel '11 lo stemma cambiò si optò per il trifoglio, simbolo di armonia, fortuna, natura ed unità. Si dice che fu ispirato da un atleta canadese con origini irlandesi che vinse la maratona ateniese nel 1906 vestendo una divisa bianca e verde con il trifoglio. 



L'Olympiacos invece fu fondato nel '25 dalla fusione di due club cittadini. I creatori furono un capo delle poste, un ufficiale militare, qualche lavoratore in porto oltre a notai e mercanti. Proprio quest'ultimo era il lavoro della famiglia Adrianopoulos che, irrimediabilmente, segno la storia del club. Infatti furono loro che si fecero carico di sostenere economicamente la squadra e soprattuto 5 figli giocarono nella società. Lasciando un marchio indelebile fino ad oggi. Yannis, Dinos, Giorgos, Vassilis e Leonidas. Yannis ebbe l'impatto più importante essendo prima calciatore, poi allenatore ed infine presidente della società guadagnandosi il nome di Thrylos "leggenda". Il nome ed il simbolo dei biancorossi fu suggerita da Notis Kamperos, ufficiale navale, che pensò ad un atleta forte e valoroso in modo da ricordare anche le olimpiadi ateniesi.
I successi dei biancorossi, e la loro estrazione sociale, li fecero simbolo delle classi operaie, e di tutti quelli che si credevano penalizzati dalle ingiustizie sociali, non solo ad Atene ma in tutto il paese. La squadra doveva dimostrare ai ricchi chi in realtà dovesse comandare.

 


La prima partita ufficiale si giocò nel giugno 1930 in casa del Pana che fissò il punteggio sull' 8-2 che costituisce ancora oggi la peggior sconfitta in tutti i 191 incontri. Nel corso degli anni le due società divennero le squadre più titolate di Grecia ed oltre ai motivi sociali che piano piano si andavano attenuando, di solito la partita è L'evento del campionato. Dal '60 (data di nascita del campionato greco ufficiale) ci sono stati 63 rossi e 53 rigori. Di certo questi non sono i fatti più rilevanti perché la bellezza di questa partita è sugli spalti. Gli spettatori si danno battaglia più o meno ( molto meno e poco più) corretta. Essendo delle polisportive entrambe, i tifosi si affrontano in ogni sport, dalla pallanuoto al basket al volley. Il calcio ovviamente è lo sport più seguito con il numero record di 74 000 spettatori all'Olimpico, ma gli animi non sono più calmi nei palazzetti. Ne è la prova la morte di Mihalis Filopoulos in un derby di volley nel 2007 che fece sospendere tutti gli sport per 2 settimane. Attirando maggiormente le attenzioni sugli ultras. Nel calcio troviamo altri episodi, dove per esempio qualche anno fa fu abbandonata la semifinale di coppa greca, oppure l'anno scorso quando al Apostol Nikolaidis (casa del Pana) l'allenatore avversario passò sotto la curva e i tifosi invasero il campo. Campionato sospeso. Non mancano lanci di oggetti come è accaduto recentemente al Karaiskais del Pireo all'allenatore dei verdi. La trasferta vietata non ha risolto i problemi di ordine pubblico, questo è ormai provato. Il gate 13 dei trifogli e il 7 dei biancorossi non smettono di darsi battaglia anche se indirettamente.




Le città si sono unite dopo il boom demografico post seconda guerra mondiale, sia ricchi che poveri tifano per entrambe. Rimane qualcosa di più profondo però fra le due parti. Nonostante la squadra del '25 continui a vincere da 10 anni arrivando a 42 campionati greci, 18 coppe e 4 super coppe, contro i 20, le 27 e le 4 dei cugini e primeggi nei derby (77 a 48)  la rivalità non si spegne e di certo "i veri ateniesi" continuano a sostenere la loro superiorità con i risultati internazionali ( finale di Coppa dei campioni' 71, semifinali '85, '96). Questo non sarà mai il punto. L'orgoglio di ciò che significa il club, città-porto, identità storica e culturale non potrà essere tolta dalla mancanza di fondi o talento in campo, dallo stradominio di una sull'altra a seconda dei periodi, repressione, divieti, sospensioni, parole e misure: loro saranno eternamente nemici.

lunedì 9 novembre 2015

Colonia, 1.FC Koln ed il Müngersdorfer Stadion

vista di Colonia dal lungofiume


A settembre ho visitato Colonia, città nella Renania del Nord con circa un milione di abitanti. La città è una delle più gradevoli di tutto il Paese, attraversata dal Reno. Il clima è piacevole. Colonia inoltre è nota per il suo maestoso duomo (patrimonio dell'umanità dal 1996, e casa di reliquie dei remagi) per i numerosi resti romani sparsi per tutta la città, chiese, muri. Sempre a riguardo dei romani la città ha uno dei musei più grandi fuori dall'Italia. Per noi che magari abbiamo resti sotto casa o abbiamo visitato Roma non sarà spettacolare ma è comunque un bel museo, ricco soprattutto di utensili. Se volete rilassarvi oltre gustarvi un aperitivo sul lungofiume contemplando la vista potete fare anche un bagno termale nelle numerose strutture che la città vi offre. Simbolo della città oltre al duomo c'è uno spettacolare ponte in acciaio ricoperto di lucchetti alla ponte Milvio dove potete passeggiare, andare sui pattini o in bici. Importante anche l'Opera, affianco al duomo e le varie chiese romaniche.



Duomo di Colonia con il ponte




 Questo articolo però di certo non è un espansione di Wikipedia sulla città di Colonia quanto un racconto della visita della città ed i suoi monumenti tradizionali ma anche lo stadio e ciò che è l'anima calcistica della città. 

Colonia ha due squadre il Fortuna Koln e il 1.FC Koln. 



Il Fortuna ha la sua base nel  sud della città, gioca al Sudstadion che conta circa 12 000posti, circa 2000 seduti. La squadra nacque nel 1948 dalla fusione del Victoria Koln (ancora esistente) e il Bayanthaler SV, nel '76 ebbe un altra fusione con l' Alter Markt Koln. La squadra ha sempre navigato fra seconda e terza serie, stabilendo il record di 26 anni consegutivi nella 2Bundesliga. Solo nel 73-74 giocò la sua prima ed ultima edizione del massimo campionato tedesco. Nel 1983 arrivò in finale di coppa di Germania perdendo però con i concittadini 0-1. Dopo il 2000 però la squadra iniziò ad avere problemi economici, fallendo nel 2005 e stando molti anni nel dilettantismo. Ora è ritornata in 3Liga ovvero la nostra Lega Pro. 
Sudstadion

La squadra è nota in patria per aver tentato di "introdurre la democrazia del calcio" come dicono i tedeschi. Per mancanza di fondi i dirigenti avevano deciso di creare  nel 2008 un sito dove tutti i tifosi potessero decidere democraticamente chi acquistare, trattenere l'allenatore o meno, partecipare totalmente alle decisioni del club. Inoltre erano pubblicati salari dei giocatori, entrate, uscite e tutto ciò che riguardava l'economia della società. Il sito dopo poco tempo costava annualmente ai suoi 10.000 utenti 40€, la società pensò che questo fosse un dei modi per risolvere i problemi finanziari che affliggevano il Fortuna. Purtroppo il progetto non ha funzionato e nel 2011 è stato chiuso. I vari problemi creati dalla trasparenza totale erano fra gli altri quelli con le trattative per cessioni ed acquisizioni dei giocatori, sponsor ecc. I tifosi nonostante tutto sono stati presenti sempre in gran numero, fra i 5.000 ed i 10.000 non curanti della categoria.       







 Il 1.FC Koln è sicuramente la squadra di Colonia, tanto che è chiamato anche semplicemente con il nome della città. Ha quasi sempre fatto da "ascensore" tra Bundesliga e 2Bundesliga, vincendo però nel frattempo tre Meistershale ( trofeo del massimo campionato tedesco ) nel 61/62; 63/64; 77/78. Nel frattempo qualche coppa nazionale nel 67/68; 76/77; 77/78; 82/83. Il simbolo della squadra è il duomo cittadino con una capra, da cui prende ispirazione il soprannome della squadra Die Geißböcke.    
ingresso del complesso 

Ultimamente la società ha avuto problemi con gli ultras che per un periodo si sono trasferiti a seguire l'hockey sul ghiaccio.Proprio in questi mesi invece i tifosi più caldi sono ritornati al Mungerdsdorfer o anche RheinEnergie Stadion per sponsorizzazione. Durante gli anni '20 la città dovette distruggere tutte le proprie fortificazioni come stabilito nel trattato di Versailles, così il sindaco decise di riqualificare la periferia creando un complesso sportivo degno di nota. 


visuale da un angolo di parco



Oltre allo stadio da inizialmente 75 000 posti, successivamente ristrutturato nel 72, per problemi finanziari ridotto a 61 000 e rimaneggiato nel 2002 portandolo a 50 000 spettatori, ci sono campi da calcio a 5, 7, hockey, palestre e soprattutto un prato enorme dove poter rilassarsi e mangiare prima della partita. Lo stadio fra l'altro ha ospitato partite del Mondiale 2006 e  Qui vedete qualche foto scattata da me. Qui invece per chi avesse tempo e voglia, il video in tedesco della ristrutturazione dello stadio nel 2002-2004.




foto della curva del Colonia presa dalle inferiate



 Il complesso è raggiungibile con la linea 1 del tram da Neumarkt Platz in circa 15-20 minuti. La fermata non la potete sbagliare perchè in mezzo agli alberi scorgerete lo stadio. I tour sono prenotabili solo ed esclusivamente prima, durano 75-90 minuti e potrete visitare stadio spogliatoi e museo (a quanto dicono) per 9€ ad adulto e 6,50€ per bambino.Il museo l' ho trovato chiuso quando sono andato, senza tour, e il commesso mi ha detto che è chiuso in modo permanente . Il negozio è fornitissimo di qualsiasi felpa, maglietta, gadget ecc vogliate:troverete qualcosa per tutti, da donne, bambini, ai cani. Lo stadio non è visitabile senza tour e guai a voi se chiedete di entrare alle simpatiche guardie dopo aver fatto 20 minuti di tram! 
Per prenotare il tour:
 Malte Rauert telefono +49 221 16 16 104 stadionfuehrung@koelnersportstätten.de 
oppure chiamare lo 0.2212.8010 senza dimenticare il prefisso tedesco  0341

martedì 4 agosto 2015

La mia vacanza a Ios, estate 2015


L'inizio
Ero in coda, parlavo con un mio amico di cosa fare per l'estate. Un signore si intromette e dice "vai a Ios, è il posto migliore dove sono stato". Non conoscevo prima di quel momento l'isola. Nonostante sia abbastanza conosciuta, non ha il grande nome della vicina Mykonos o di Ibiza, così cerco qualche informazione tramite conoscenze ed on-line. Non si trova tantissimo. Dai video però sembra bella ed un esperta me lo coniglia, si parte. Come compagno di viaggio ho un amico maggiorenne.

Partenza-trasporti

 Volo Genova-Roma; notte nella capitale, da amici, il volo per Santorini è alle 6 di mattina. Arrivati in Grecia i taxisti assalgono gli arrivati e le indicazioni dei bus (assenti in quel momento) sono solo in greco. Il tragitto  aeroporto-porto ci viene proposto a 25 a macchia ma paghiamo 20, si riesce comodamente ad arrivare a 15. Ci si mette circa 10 minuti. L'autobus invece deve andare per forza a thira(fira) al capolinea dove poi bisognerà prenderne un altro: 1.60 a corsa in questi casi, 2.20 per le destinazioni più distanti. Con i mezzi pubblici sono 10 min- aereoporto capolinea e altrettanti da quest'ultimo al porto. Il traghetto Santorini Ios costa 28.50 e ci mette circa 40 minuti. All'arrivo nell'isola troverete moltissimi che cercheranno di offrirvi un alloggio. Sulla destra avete subito degli affitta quad-scooter, entrambi sono fra i più economici. Vi chiederanno  la patente come garanzia. Il prezzo è 20 al giorno per i quad e 15 per la moto,se affittate un per più tempo si abbassa. Il quad è solo 50 in tutta l'isola, moto c'è anche il 125 ma che non potete affittare fino ai 21 per motivi assicurativi( o almeno così ci hanno detto).Vedrete molta gente senza casco ma se la polizia vi vede vi ferma, alla prima dovrebbe essere solo un avvertimento. Non sono morbidissimi. O almeno non vogliono apparirlo. C'è un solo benzinaio in tutta l'isola: sulla strada dal porto per la città, non ha macchinetta quindi potete fare benzina solo di giorno. I quad consumano abbastanza, ma sono più pratici nello sterrato e resistono di più alle tante folate di vento. 

La notte

Il centro di tutta l'isola è la Chora, l'unica città arroccata fra due monti. È tipicamente Greca, case bianche, cupole blu, vicoli stretti. La via principale è quella dove si trovano la maggior parte dei locali, come il traffic,pash, disco69, (appena dietro) slammer. Alla fine della via arriverete in una piazzetta dove ci sono 4 baretti dove potete sorseggiare dei drink ad inizio serata, il redbull bar è il più movimentato. Altri luoghi dove iniziare la serata sono: il Fun Pub che è sulla strada che collega spiaggia e città ; ed il Lost Boys che invece è all'interno. Il primo più british mentre l'altro è dotato anche di uno spazio aperto. I drink sia nei locali che nei pub/baretti non sono particolarmente carichi quindi vi consiglio di comprare l'alcool al supermercato (uno nella via del Fun pub, l'altro al porto). Non inizio a descrivervi ogni locale, sarebbe inutile, sperimentateli tutti e poi decidete il vostro preferito. L'ingresso intorno all'1.30 (quando inizia la serata), nei migliori costa sui 5/7€ ed avete un drink omaggio. Per le ragazze è sempre gratis l'entrata. Alle 2.30/3 ci si sposta nelle vere discoteche, l'Irish sweet Dream  e lo Scorpion che sono nella stessa via di Fun pub e supermercato, uno all'inizio ed l'altro alla fine. Lo Scorpion ha aperto il giorno della mia partenza per lavori di ristrutturazione, quindi non so aiutarvi. All'irish l'entrata è gratis nella prima mezz'ora poi 6€, i drink sono migliori ma comunque pieni di ghiaccio. Non esiste privé e nemmeno tavoli prenotabili. Resta aperto fino alle 7.30 della mattina.

Giorno e varie 

La spiaggia più importante e frequentata da ragazzi è Milopotas, appena sotto la Chora. Lettini in media 2€ ombrellone 1€. La scena è dominata dal Far Out che dalle 17 inizia a mettere musica, a bordo piscina con pista, campo da basket e sdraio ad entrata gratuita. Si può anche mangiare qualcosa o bere un drink. Il tutto dura fino alle 20/20.30. Le feste migliori sono organizzate nei giorni nazionali di Paesi, di solito, anglofoni. Ci sono diverse bellissime spiagge desertiche che se affittate quad o macchina dovete scoprire come Manganari e molte altre tranquille. Ad Ios è pure presente la tomba di Omero,ma non aspettatevi granché.  Le persone nelle prime 2 settimane di luglio provengono da: Svezia, Norvegia, Canada, Danimarca, Australia, Sud Africa, Inghilterra, alcuni italiani soprattutto nella seconda settimana (post maturità) e greci. Le persone sono cordiali e socievoli, c'è un ambiente rilassato, sicuro, gioioso e aperto, quello perfetto per divertirsi senza pensieri. 
Il clima è caldo ma non soffocante grazie al vento che migliora le condizioni

Ios è il posto perfetto per qualsiasi tipo di vacanza

mercoledì 25 febbraio 2015

Peggio che una sconfitta

Ti rimane sullo stomaco. Ti indebolisce le gambe. Ti annebbia la mente. Ti delude profondamente, a volte da farti piangere. É l'andarci così vicino, ad un passo, ad un centimetro. Dopo mesi in cui si aspettava, si credeva, con il cuore. Proprio in quel momento decisivo. Sembra già tutto deciso. Deve andare così. Invece no, il vento, la sfortuna, non si sa cosa. Si cade. Non ci si arriva. Proprio per un pizzico. Quando proprio credevi di essere arrivato e gioire. Il giorno dopo provi a spiegare a chi non capisce, è dura: digerire e raccontare, tirare fuori tutto. Non si é spesso capiti. Eppure si ha l'immagine in testa, la sequenza per meglio dire. Punizione dal limite. Sotto la Nord. Ultimo secondo. Silenzio. Campo verde. Colori vivi. Fischio. Palla al centro. Attimi di apprensione. Colpo di testa. La palla va. Tutti sulle punte, senza fiato. Traversa. Palla ancora in gioco, tiro,respinge il portiere, ancora tiro, piede di uno sulla riga, palla lì, tiro... Tiro. Fuori. Clamorosamente fuori. L'arbitro indica gli spogliatoi. Eppure avevi pensato "ora é gol". Cerchi di non crederci, non realizzi. Come quei sogni che finiscono male, ti svegli e cerchi di cambiare il finale ma non va. Chiedi conferma in giro per far finta non sapere la risposta. Eppure era già tutto scritto, un pallone all'ultimo secondo in un derby sotto la curva, va dentro, non può, ripeto, non può andare fuori. Dopo minuti devastanti torni a casa, non hai fame, hai tanto sonno. Speri di svegliarti e che il pallone sia andato in rete ma niente. Il mattino dopo é ricco di sfottò . Orgogliosamente mostri i tuoi colori. Ma la ferita durerà ancora un po', proverai a non crederci ancora per un po', farà male ancora per un po'.

mercoledì 27 agosto 2014

The weirdest and most exaggerated 5 Ice Bucket Challenge

I'm sure that everyone at least have heard once of Ice Bucket Challenge, the challenge where every person nominated has to have to throw on himself a bucket full of ice and cold water. After that the person as to donate some money to a faundation that fight the ALS and nominate other three people. The idea was born to promote the donation to the association who fight the ALS, involving celebrities and also normal people. Obviusly there are people who have done the challenge only to get noticed,others who have donate, and others who have done something particular and different and some who have exagerate. Here there are some




Pernell Karl Subban, Montreal Canadiens' defender





Antony Carbajal for sure have done a funny video but also have spoken indeed about the thematic è riuscito a fare un video divertente ma anche parla veramente della tematica




Paul Bissonnette,hockey player , have done things in a big




Kermit the frog joins the challenge




Here the famous italian footballer  Davide Moscardelli  now at  Lecce (italian third league) how does the challenge only at his beard



Here the site of the faundation Vialli Mauro who fight the ALS



p.s. sorry for my mistakes

I 5 più strani ed esagerati Ice Bucket Challenge

Ormai ognuno di voi avrà almeno sentito parlare dell' Ice Bucket Challenge, la sfida in cui bisogna gettarsi un secchio di acqua ghiacciata addosso e nominare altre 3 persone che devono fare lo stesso. L'idea è nata per promuovere le donazioni a favore delle associazioni che lottano contro la SLA, coinvolgendo sia le celebrità che persone normali. Ovviamente ci sono persone che lo hanno fatto solo per farsi notare, altri che hanno donato veramente, persone che lo hanno fatto normalmente,altre che si sono sbizzarrite per fare qualcosa di creativo ed alcune che hanno esagerato. Ve ne riporto qui alcuni




Pernell Karl Subban difensore dei Montreal Canadiens





Antony Carbajal sicuramente è riuscito a fare un video divertente ma anche parla veramente della tematica




Paul Bissonnette, giocatore di hockey,  fa le cose in grande




Kermit la rana partecipa




Qui invece il famoso calciatore italiano Davide Moscardelli ora al Lecce che fa l' Ice Bucket solo alla sua
folta barba.



Qui il sito della fondazione Vialli Mauro che da anni si occupa di combattere la SLA

venerdì 8 agosto 2014

Il 13 settembre alla festa della rete

Ciao a tutti, è da un bel po' che non scrivo ma a chi interessasse il 12-13-14 settembre si terrà a Rimini la festa della rete.

Saranno tre giorni in cui varie personalità del web discuteranno di tutti gli argomenti: dalla moda al cibo, ai social network e molto altro, praticamente tutto. Ovviamente legato al web.

Io sarò a presente sabato 13 alle ore 15 fino alle 16 al Opificio Beccadelli, in via Beccadelli 17 ad un passo dal Gran Hotel e dal mare.

Oltre a me ci saranno:
 Blanca Zamperini, di 13 anni;
 Matilde Prestinari di 15;
 Giovanna Mascheroni, ricercatrice in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso la Facoltà di  Scienze Politiche e Sociali dell'Università cattolica del Sacro Cuore, oltre che coordinatrice di vari progetti;  Luigina Foggetti, giornalista che collabora con Wired, Io Donna, dove scrive di gadget e co-fondatrice di  Girl Geek Life.


Il titolo dell'ora di dibattito è "Ma cos avi dite mai (su whatsapp)?"
Si parlerà di come i ragazzi utilizzano la rete e per cosa, oltre al come si vive il controllo ,se presente, dei genitori.

Qui trovate il sito ufficiale e potete facilmente curiosare fra tutti gli altri eventi
Questa invece la pagina dell' evento a cui parteciperò


p.s. la mia foto è bruttissima ma è stata scattata alle 6 di mattina all' areoporto

venerdì 6 dicembre 2013

Un sogno mondiale


                     
Più o meno da quando sono nato, come ogni nipote, ascolto i racconti dei nonni. Certi sono noiosi, altri meno, altri pensi "che grande mio nonno", o magari nessuno di questi. Uno in particolare però mi fa invidiare mio padre. Ogni volta che vedo la nazionale italiana con il papà di mio papà racconta sempre con una grande felicità di quando, con suo figlio, prese la macchina e andò in Spagna al seguito della nazionale. Ovviamente fu un viaggio tutt'altro che liscio, dalla macchina che non andava, al non trovare i biglietti per la finale e quindi tornare velocemente a casa per guardarla almeno alla tv, come tutti o quasi. Avevano avuto anche discreta fortuna però, visto che seguivano la nazionale sempre,anche gli allenamenti. Anche se sono passati ormai quasi 32 anni, il nonno racconta in modo dettagliato questo viaggio "epico". In questo anno, non ho mancato di ricordare a papà che ora toccava a me. Ma lui ha sempre risposto "eh ma la Spagna è un po' più vicina del Brasile". Beh è vero ma la ex colonia portoghese è più grande e varia, con più cose da vedere. Di mondiali io ne ho "visti" 4. Quelli ospitati da Francia, Corea del Sud, Germania e Sud Africa. Tutti con fortune alterne. Il francese non so se si possa contare, avevo 5 giorni quando è iniziato. Ho anche chiesto la finale di champions a Lisbona ed Europa League, nella più vicina Torino. Ma mi sa che la risposta sarà sempre la stessa. Ettore, mio fratello di 9 anni, ha fatto più o meno il mio stesso discorso "ma lui in 5a elementare ha visto la finale di champions, ora ci sono io, tocca a me". Arrivo al dunque,so di essere esoso ma in questi minuti sono appena usciti i sorteggi, incontriamo : Uruguay, Costarica, Inghilterra. L'esordio è contro gli inventori del calcio, a Manaus. So 3 lingue: spagnolo, francese, inglese, di livello b1 ora e a giugno quasi b2. Chi mi porta a Manaus?